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CRONACA DI DUE GIORNI DI FATICA, PASSIONE ED AMICIZIA PREMESSA Tutto cominciò due anni fa e un po’ per gioco, un po’ per curiosità, decidemmo di intraprendere questa nuova esperienza ignari di quello che ci sarebbe aspettato. VENERDI Nella tarda mattinata di Venerdì gran parte del gruppo Giovo Bike era atterrato sul ’altipiano del e Manie impossessandosi di un bel pezzo di terreno. Devo dire che sono stati bravi ad installare il campo base montando tre gazebo con tanto di bandiere, preparato i tavolini con le sedie, le taniche d’acqua, il fornello, scatoloni di roba da mangiare, insomma non mancava proprio niente! Hanno anche avuto il tempo di visionare il percorso, fare le tattiche, preparare una bel a cena…… a proposito, m’hanno detto che qualcuna aveva come al solito scolato qualche bicchiere di vino di troppo (no, no questa volta la Gadda non c’entra) ed era molto ma di molto allegra. Paolina, lo sai che gli atleti prima del a gara al massimo bevono un succo di frutta???? SABATO Il suono della sveglia arriva come un fulmine a ciel sereno, non sono neanche le cinque! Sono un po’ nervosa, anzi molto, sarà freddo, sarà caldo e la notte? Bohh! Carichiamo l’ultime cose in macchina (è pienissima, ma quanto stiamo via?), un bacio a Bleki e poi via verso l’autostrada dove ci aspettano Nando e Nanda. E vai!!! E’ cominciata la mia terza avventura in quel di Finale!! Poco prima del e otto arriviamo a destinazione, ci vengono incontro Marchino e Accinson, quest’ultimo con una faccia da zombie causata dal raffreddore e dal a cena del venerdì, aggiungo io, che ci portano al campo dove dopo aver scaricato la roba, salutato tutti e soprattutto chiesto informazioni sul percorso, ci apprestiamo a montare la nostra tendina nuova. Tendina????? Praticamente enorme, ci si stava tranquillamente in piedi, camera+veranda, un lusso!!!! Il tempo fortunatamente è bello, tira un po’ di vento ma può andare bene così viste le previsioni! Manola dà la lista delle partenze, io sono per seconda, alle tre circa essendo la partenza rimandata di un’ora, faccio due giri, beh speriamo di tenere un buon ritmo!! Dopo le foto di rito, parto per un giro di ricognizione: la zona cambio è a ridosso del palco, la parte iniziale è pressoché uguale all’anno scorso come gran parte del percorso, vari punti sono stati aggiustati, tolte delle pietre, allargati qualche pezzi di single trek , la parte finale dell’ultima salita e stata resa pedalabile (sempre per chi ce la fa!), anche il toboga è un po’ meno pericoloso in qualche punto ma la novità sono i tre o quattrocento metri in più da fare dopo il toboga, salti, dossi tipo montagne russe, un pezzo di prato per raggiungere la vigna (dove l’anno scorso c’era la zona cambio), un centinaio di metri abbastanza duri immettono in una gincana che porta all’arrivo. Devo dire che come percorso mi piace, mi sembra più veloce e tutto pedalabile, vedremo. Come tutti gli anni il pacco gara è molto misero, la solita maglia, il sottogola, una spilla, i numeri di gara non sono plastificati e si rompono subito appena messi al manubrio, i chip ce ne sono solo due per squadra che vanno passati da un componente al ’altro (è stato duro capire il meccanismo ma soprattutto a chi andava dato il chip quando finivi il giro), diciamo che visto quanto hanno pagato gli uomini per l’iscrizione (60 euro a persona) , ci si aspettava qualcosa di più. Dopo il braccialetto con i campanellini che ci regalò l’anno scorso Silvana, questa volta è la Dottora a renderci ben riconoscibili con due piumini rosa sul casco e smalto sempre rosa sulle unghie della mano, siamo davvero uniche!!!! Manca mezz’ora alla partenza, al campo c’è fermento, ultime raccomandazioni dei capitani sui cambi, una controllata alla bici e via si parte!!! Al ’inizio, come sempre, c’è la corsa a piedi, più breve quest’anno, poi s’inforca finalmente la bici ed è l’inizio di 24 ore di fuoco! I nostri capitani troveranno un po’ di traffico sul percorso ma sia Manola che il Solitario si sanno far rispettare. Intanto io e Manone ci mettiamo nella griglia ed aspettiamo il cambio che penso, almeno per me , non avverrà prima di un’oretta. Intanto si avvicinano a me due ragazze, subito mi informo di che squadra fanno parte, Oddio!! Sono due team da otto femminile: le Titty Twister e le Marchisio Girl, quest’ultime però sono in sette e due o tre non sono allenate, la componente dell’altra squadra la vedo molto giovane e ben tirata, mi sa che dobbiamo fare la corsa su di loro. Nel frattempo parte Manone, incomincio a guardare la zona dove arriverà Manola, devo essere attenta a non partire prima che lei abbia passato il tappeto segna tempo, mi sembra di vedere qualcosa di rosa, poi sento qualcuno di noi che urla “stai pronta, eccola, vai Renza!!” A quel punto il cuore mi va a mille, dentro sento un’emozione forte, vorrei spianare i monti, ma dopo poco ho gia il fiatone, calma Calimero vai del tuo passo, non strafare non hai più l’età. Fa un caldo boia, per fortuna ho una borraccia d’acqua e mi bagno in continuazione la testa, un po’ di sollievo. Comunque porto a termine il primo giro abbastanza bene ma mi sa che il secondo sarà molto più duro. Infatti comincio a sentire la stanchezza ma non demordo, affronto la prima salita ripida, cento metri circa da fare col rampichino, stando attenti a non andare fuori traiettoria visto che ci sono sassi e radici, stringo i denti, non voglio scendere, mancano pochi metri e dietro sento imprecare, è Marò costretto a scendere per colpa di uno avanti a lui. E qui succede un fattaccio: mi immetto in una parte di sentiero che ci sta solo una bici, a destra le radici a sinistra vai negli sterpi, mancheranno cinque metri alla fine ma a questo punto Marò, per passare sul viottolo addirittura a piedi, mi fa andare a destra sulle radici costringendomi a mettere il piede in terra e a fermarmi. “Ma come, proprio te mi ostacoli??? Si fa i conti al traguardo” gli urlo con al seguito altre parole che però sono censurabili, “sta zitta e pedala” mi risponde,” sta zitta!!!! Vedrai dopo!!” penso quando rimonto in bici con il solo obbiettivo di arrivare al più presto al campo per cantargliene due.Finisco anche il secondo giro, Eleonora mi da il cambio, consegno il chip a Marcella , mi sembra di aver dato il massimo, in questo momento di più non posso fare, non mi ha sorpassato nessuna donna, speriamo bene! Arrivo al e tende che sembro un toro imbufalito, con lo sguardo cerco Marò ed invece si avvicinano a me più persone dicendomi “ non ti preoccupare, non è niente” e mentre cerco di realizzare che cosa volessero dire, vedo Marò sdraiato contornato dagli infermieri della misericordia, con al braccio il misuratore di pressione e alle dita il mollettone per controllare il battito del cuore, “No, ora sto meglio, m’è preso un colpo di calore mi sentivo svenire ed ho fatto un giro solo” mi dice, mi tranquil izza anche l’infermiera “con un po’ di zuccheri si riprende subito”. Ma via, mi ero preparata tutto il discorso da fare e pure la penitenza era pronta ed invece mi tocca stare zitta e mi devo pure preoccupare, ehhhh, ma questa prima o poi la sconta!!! Intanto la giornata corre via senza ulteriori problemi, dopo la doccia e una meritata merenda, andiamo a vedere se c’è la prima classifica. Non è possibile!!!!!! Ci hanno dato tre giri in tre ore, media un’ora a giro, è impossibile! Andiamo a protestare, come minimo ne abbiamo 5 di giri o addirittura 6. Ci facciamo sentire fino al punto che si muove uno degli organizzatori il quale dopo qualche minuto ci viene a dire, scusandosi, che è stato un disguido e che di giri alle 18.30 ne abbiamo addirittura 8! Ma siamo in testa, grandi come sempre! Anche la squadra maschile si sta comportando bene oscil ando fra il quarto e il quinto posto nella loro categoria quella degli Extraterrestri. Intanto continua il tam tam fra Nicola e il campo base per essere costantemente informato sull’andamento del e squadre, anche a me mi arrivano telefonate e messaggi di incoraggiamento da Sandrina, Pilù, la Gadda e Silvana, gruppo storico delle Giovo Ladies rimaste a casa per vari motivi (ci siete mancate!). Dai su andiamo a cena, sta per arrivare la mitica e temuta notte, che cosa ci riserverà? LA NOTTE Al campo fervono i preparativi per montare l’impianto luci sulla bici, qualcuno mangia, qualcuno si riposa in tenda, qualcuno viene a dirci che noi siamo in testa di un giro mentre gli uomini scivolano di qualche posizione, ma dai fa niente! Ci sono state varie cadute in giornata fortunatamente solo qualche livido a parte Luca che in due giorni ha consumato un tubetto di Voltaren per una botta al polso, speriamo che di notte siano più prudenti. Anch’io cerco di andare nella mia suite a riposarmi almeno un’ora visto che dovevo partire all’una ma essendo state veloci partirò senz’altro prima, come sottofondo arrivano dalla Al campo fervono i preparativi per montare l’impianto luci sulla bici, qualcuno mangia, qualcuno si riposa in tenda, qualcuno viene a dirci che noi siamo in testa di un giro mentre gli uomini scivolano di qualche posizione, ma dai fa niente! Ci sono state varie cadute in giornata fortunatamente solo qualche livido a parte Luca che in due giorni ha consumato un tubetto di Voltaren per una botta al polso, speriamo che di notte siano più prudenti. Anch’io cerco di andare nel a mia suite a riposarmi almeno un’ora visto che dovevo partire all’una ma essendo state veloci partirò senz’altro prima, come sottofondo arrivano dalla zona palco le note di canzoni degli anni ottanta, che hanno fatto da colonna sonora della mia gioventù, quanti ricordi…….Bruscamente devo tornare ai giorni nostri, è l’ora di andare. Mi immetto nella zona cambio con calma tanto Manola è partita ora, scelgo un punto strategico, appoggio la bici e mi metto a sedere per terra. Improvvisamente sbuca dalla vigna uno in bici con dei fuochini pirotecnici che uscivano dallo zaino e del e lucine intermittenti sul corpo, mi passa vicino, sgrano gli occhi, ma è nudo!!!!!!!!!!!!!! Va pure sul palco, è proprio completamente nudo, dicono che ha fatto tutto il giro così, complimenti Marco hai avuto coraggio!!! Il divertimento è finito, arriva Manola, parto io. Principale obbiettivo non mettere il piede in terra. Nel e precedenti edizioni, di notte ho fatto dei pezzi a piedi, quest’anno non deve succedere. Certo quando ti trovi in certi punti dove sulla destra hai la visione di un panorama mozzafiato ti verrebbe la voglia di fermarsi ad ammirarlo, così come, alzando la testa, ti trovi sotto ad un mare di stelle che sembrano caderti addosso da un momento all’altro, soprattutto quando affiora la stanchezza. Sono cose che ti ripagano dalla fatica di correre di notte. Ma torniamo a noi e al toboga, croce e delizia di tutti i biker di Finale, di notte sembra tutto liscio ma poi le buche le senti eccome! Infatti arrivata a quel e due maledette curve ravvicinate, prendo una buca, mi si pianta la bici e volo per terra battendoci il solito gomito sinistro, rompendo il fanale di riserva e la luce dietro. Cerco di rimontare subito in bici anche perché altrimenti ti schiacciano, ho un po’ di paura ora e mi fa male il braccio ma piano piano mi riprendo riuscendo a completare senza tanti danni il mio turno. Sono piena di polvere, una doccia veloce e poi a nanna sperando di dormire. Arrivo io e parte Marò non prima di avergli fatto tutte le raccomandazioni visto quel o che era successo in giornata. Vado in tenda, sono cotta, addio notte di Finale non ti dimenticherò tanto facilmente, ci vediamo con la luce del sole!!! DOMENICA Mi sveglio che è già giorno largo, “saranno le otto”, penso, sento parlare di forature, sarà meglio andare a sentire. Esco dal a tenda e ricevo un complimento “Mamma mia, metti paura….!” mi dice Luca che tanto per cambiare si dava il Voltaren, incasso e mi metto a sedere, il tempo di scoprire una cruda realtà: sono appena le sei e dieci! Ormai sono sveglia e poi ho fame, c’è il latte caldo così faccio colazione, intanto stanno riparando la ruota a Susanna che ha forato a poche centinaia di metri dall’arrivo, l’ha fatti di corsa, forse la fortuna oggi ci è amica, speriamo che duri! Le ore passano veloci quando sei in buona compagnia ritocca già a me. Prima di andare al cambio passo a vedere le classifiche, bene siamo ancora in testa di ben due giri, se non succede niente ce la dovremo fare. Stamani facciamo un giro a testa, infatti parto abbastanza forte, mi sembra di andare bene ma quando arrivo al tratto in salita su strada larga mi pianto letteralmente, mi tocca mettere il rampichino, non mi girano più le gambe mi sa che la vecchiaia avanza, con il cuore in gola termino il giro, sarà l’ultimo o no? Vado subito al campo per vedere, forse non c’è bisogno che io riparta comunque guardiamo. Quando ci stavamo rilassando, arriva la notizia che siamo in vantaggio solo di quindici minuti, hanno recuperato un giro e mezzo, ma com’è possibile!. Dobbiamo rifare la lista degli ultimi giri, bisogna sfruttare la gente veloce, così dopo una non breve consultazione, decidiamo di far ripartire Marcella poi Manola e ultima Nanda. Andiamo quasi tutte all’arrivo per seguire la situazione minuto per minuto, arriva Paolina e parte Susanna (se non ricordo male). L’ultima classifica di mezzogiorno ci dà prime con addirittura tre giri di vantaggio, no, non c’è da fidarsi, bisogna lottare fino all’ultimo. Abbiamo pure una graditissima sorpresa: ci sono venuti a sostenere Bruno e Pilù naturalmente in bici avendo lasciato la macchina a qualche chilometro di distanza, così, si spera, possano condividere con noi questa probabile terza vittoria. Manca un’ora alla fine, sul percorso c’è Marcella, Manola è un po’ nervosa, non vuole fare il giro dicendo che tanto non serve ma visti gli errori dei cronometristi sarebbe meglio lottare fino in fondo già che ci siamo. A questo punto nasce una furibonda discussione (si fa per dire) fra me, lei e il Nocchi, cerchiamo di convincerla sia con le buone che con le cattive. A malincuore accetta, farà l’ultimo giro sempre che Nanda arrivi in tempo, ma quest’anno Nanda vola e arriva a pochi minuti alle 14, vai Manola ti aspettiamo sotto il palco a festeggiare! Passa mezzora e poco più, eccola, arriva con la bandiera del Giovo datale da Marò, ed ora si festeggia!! Ebbene sì abbiamo vinto anche questa edizione, la terza consecutiva, chi l’avrebbe mai detto qualche anno fa! Questa volta a farne le spese è una squadra giovane e agguerrita, che ci aveva dichiarato guerra il sabato quando nella doccia, incontrando Manola, una di loro aveva detto: “Siamo giovani e siamo qui per vincere!!” Infatti le abbiamo staccate di due giri e mezzo, non male per una squadra con varie componenti ultra quarantenni!!!! CONCLUSIONE A molti questa manifestazione non piacerà, ma mi fa provare delle forti emozioni. Sì, è vero, mangi tanta polvere, duri molta fatica, cadi, non dormi la notte, la stanchezza e lo stress accumulato te lo porti dietro per due o tre giorni ma questo ed altro, per me, viene ripagato dallo stare insieme , aiutarsi l’uno con l’altro, condividere le stesse gioie e gli stessi dolori, confrontarsi, discutere, scherzare, provare un po’ di tristezza quando la Domenica si smonta tutto e si torna a casa e poi, lasciatemelo dire, per una che da piccola sognava di andare alle Olimpiadi e montare sul podio, il salire sul palco con la certezza di avere anch’io un po’ aiutato la squadra a vincere, mi ha permesso di prendere una piccola rivincita sulla vita e potuto realizzare, anche se in maniera meno eclatante, il mio sogno di bambina!!! E’ per questo e molto altro che ringrazio tutti i partecipanti e chi ha fatto sì che anche quest’anno sia andata in porto questa trasferta ma soprattutto al e mitiche Giovo Ladies a partire dalla Capitana Manola, un po’ nervosa quest’anno, ma con tanta grinta da vendere, a Paolina forte in bici ma irresistibile senza, a Susanna che andrebbe elogiata per il solo fatto di aver corso a piedi un trecento metri causa foratura, alla Dottora che ci ha reso uniche con i sui addobbi rosa, a Nanda che dice di non allenarsi ma che ha riportato degli ottimi tempi, a Marcella vera garista, ha fatto meglio di molti maschi, ad Eleonora che aveva paura di far male ma anche lei è stata all’altezza delle altre e Calimero? Oddio, Cali ha fatto le foto, ha girato il filmato, è riuscita a cadere con e senza bici, ha fatto questa cronaca che è un po’ lunghina effettivamente, forse non avrà detto tutto di tutti, sarà scritta in maniera elementare (beh! Non è un pozzo di scienza!), ma spero sia gradita a chi ha vissuto realmente questi due giorni intensi e di aver dato la possibilità a chi non c’era di vivere anche se in maniera virtuale tale esperienza. Un abbraccio a tutti e un arrivederci alla 24h di Roma. Perché andiamo a Roma, vero???????? Firmato Calimero

Source: http://www.giovobike.it/Cronache%20di%20Calimero/Down%20cronache/2008/24h%20finale%20ligure%202008.pdf

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BULLETIN DES ECRIVAINS EN PRISON Centre PEN suisse romand de PEN International Genève 15 avril 2009 Communiqué du PEN International Comité de Défense des Ecrivains en Prison ( W riters in Prison Committee W IPC) retransmis par le Comité des Ecrivains en Prison du Centre PEN suisse romand . Au cours des 12 m ois de 2008, PEN W IPC a suivi 877 attaques contre des écrivains, jour

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“The management of inflammatory arthritis in adults and children” Update from the Irish Society for Rheumatology Annual Scientific Meeting Dr David Kane, Consultant Rheumatologist, Adelaide and Meath Hospital (incorporating the National Children’ s Hospital), Dublin. The Irish Society for Rheumatology Winter Meeting was held at Killiney Castle on 23 - 24 of September. The th

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