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E’ COMPARSA LA VARICELLA

E’ una malattia molto frequente e molto contagiosa: è sufficiente un’ora di permanenza nella stessa stanza
con una persona affetta, per contrarre questo virus, della famiglia degli Herpes. L’incubazione è di 15-21
giorni dal contatto, poi comincia ad arrivare la febbre quasi subito seguita dalla comparsa dei piccoli
brufolini rossi pruriginosi che in breve si trasformano nelle caratteristiche vescicolette, tipo scottatura di
sigaretta . Queste escono con diverse gettate per una settimana e sono accompagnate da prurito, cefalea,
diarrea, tosse e febbre, con gradazioni molto diverse di intensità. Dopo una settimana decresce la febbre, le
pustolette si aprono e diventano crosticine secche. E’ la guarigione, che lascia comunque una relativa
immunodepressione; sarebbe quindi meglio aspettare ancora qualche giorno prima della frequenza in
comunità.
Quando è contagiosa?
Da tre giorni prima della comparsa delle vescicole fino alla formazione delle crosticine.
Chi ha l’Herpes Zoster, o fuoco di S. Antonio, che è un’espressione tardiva della varicella, può contagiare la
varicella a chi non ne sia già immune, mentre viceversa la varicella non può far nascere un Herpes Zoster.
Esistono rarissimi casi di un secondo episodio di varicella.
E’ pericolosa?
Anche se in generale è benigna,per le persone sane c’è un rischio del 5.5% che ci sia una complicazione:
sovrainfezioni da streptococco, problemi neurologici, broncopolmonite, infezione grave oculare,sono le più
probabili.
E’ particolarmente pericolosa per i neonati e i bambini sotto il primo anno di vita, per quelli affetti da
dermatite atopica, per gli immunodepressi per malattie croniche, per chi deve assumere il cortisone, per la
donne in gravidanza, sia per sé stesse, che per il pericolo di malattia varicellosa del feto, per i trapiantati, per
gli anziani e comunque per gli adulti non immuni.
Inoltre la varicella ha la caratteristica di rafforzarsi a mano a mano che si contagiano i componenti di una
stessa famiglia.
Come si cura?
Un bambino varicelloso deve restare a riposo senza andare a spasso o a scuola finchè arriveranno le
crosticine. Il paracetamolo per la febbre, le polverine rinfrescanti, nei casi di prurito più acceso
l’antistaminico, sono le cure che servono. Nella dieta sono da evitare cioccolato e “pasticci” per non
intensificare il prurito. Meglio lavare il bambino velocemente , senza immersione totale, tamponando piano
per asciugare. Rimanderemo il bagnetto completo alla guarigione.
Invece le persone appartenenti alle categorie a rischio dovrebbero assumere l’aciclovir , che è un farmaco
antivirale, per una settimana.
Come si previene?
Quando una persona a rischio viene a contatto con la varicella può: -assumere aciclovir dal nono giorno
successivo al contatto mantenendolo per 7-10 giorni: farà così una terapia precocissima; -oppure fare il
vaccino entro due giorni.
In gravidanza queste strategie non sono indicate: meglio vaccinarsi prima.
E’ consigliabile il vaccino?
La vaccinazione per la varicella può essere somministrata solo dopo l’anno; in alcune regioni, come la Sicilia
già viene proposta insieme a quella per morbillo-parotite-rosolia. In commercio esiste sia singola, sia
associata all’altra. E’ consigliabile a tutti i bambini conviventi con persone a rischio, per quelli che aspettano
un fratellino, per quelli affetti da dermatite atopica e anche per gli adolescenti che non l’hanno contratta,
visto che nell’età adulta più facilmente si complica.
Il vaccinato non può trasmettere la varicella alla mamma in gravidanza né a un neonato o al parente
immunodepresso.
Il vaccino, che da molti anni ha dato prova di efficacia e sicurezza, è controindicato provvisoriamente se c’è
una malattia acuta in atto e più generalmente in gravidanza e negli immunodepressi.
Dott.ssa Daniela Tognetti
Milano 24/01/2010

Source: http://papadeltrotter.files.wordpress.com/2009/09/la-varicella.pdf

歯century.pdf

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SINGLE NANOSECOND ELECTRIC PULSE-INDUCED INFLUX OF CALCIUM INTO ADRENAL CHROMAFFIN CELLS REQUIRES EXTRACELLULAR SODIUM Paroma Chatterjee1, P. Thomas Vernier2*, Indira Chatterjee3*, and Gale L. Craviso1* 1Department of Pharmacology, University of Nevada, Reno, Reno, NV, USA, 2MOSIS, Information Sciences Institute, University of Southern California, Marina del Rey, CA, USA and Viterbi

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