Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria
PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA GESTIONE DELLE ACQUE DEL SISTEMA IRMINIO - S. ROSALIA
Nell’ambito dello studio condotto sul sistema idrico F. Irminio-Serbatoio S.
Rosalia sono stati individuati alcuni interventi per una più razionale
utilizzazione delle risorse disponibili.
Interventi per il miglioramento delle infrastrutture idriche per l’irrigazione1. Realizzazione di un’opera di presa stabile per la derivazione delle acque del F. Irminio dalle sorgenti Castelluccio-Mussillo.
Le attuali opere di sbarramento del F. Irminio per la derivazione delle acque
dalle sorgenti Castelluccio-Mussillo e l’alimentazione del canale omonimo in
sinistra idraulica e della canaletta in destra, sono precarie (realizzate in
pietrame) e dunque facilmente asportabili dal transito di rilevanti portate
(come spesso accade nel periodo invernale) (Foto 1, 2 e 3). La realizzazione di
opere di sbarramento stabili (con sistema del tipo a paratoia) garantirebbe
maggiore efficienza nella derivazione delle acque.
Foto 1. Opera di presa instabile in contrada Castelluccio (sinistra Irminio) parzialmente asportata a seguito del verificarsi di un evento di piena Foto 2. Fiume Irminio in piena a Cammaratini Foto 3. Ripristino dell’opera di presa in contrada Cammaratini (destra Irminio) dopo un evento di piena 2. Realizzazione di opere per la regolazione delle acque derivate dalle sorgenti Castelluccio-Mussillo.
Nodo cruciale dell’approvvigionamento irriguo alle aree del Consorzio di
Bonifica n.8 è la mancanza di opere (vasche) per la regolazione
diurna/notturna delle acque provenienti dalla canalizzazione Castelluccio-
Mussillo. In assenza di tali opere, infatti, i volumi idrici attualmente utilizzati
dalle sorgenti sono pari al solo 36% del volume idrico totale da esse
Gli interventi proposti riguardano dunque:
▫ la realizzazione di una vasca di compenso della capacità compresa tra i
100⋅103 e i 200⋅103 m3 in località Salipietra, in corrispondenza dell’omonima galleria. In particolare, il canale Castelluccio-Mussillo in
sinistra Iminio (a servizio delle aree irrigue Alto e Basso Scicli e Basso
Cava D’Aliga) all’uscita della galleria Salipietra (posta poco a monte del
ripartitore Cancillieri), ed in corrispondenza di un ponte canale su un
piccolo vallone che confluisce nel Fiume Irminio, è dotato di un manufatto
con paratoie di scarico per l’eccesso idrico invernale. Pertanto, realizzando
una vasca di compenso in corrispondenza di tale ponte canale, potrebbero
essere derivati con continuità, nel periodo Novembre-Febbraio, circa 80
▫ la realizzazione di una vasca di compenso in Contrada Porta di Ferro, in
località Pezzafilippa, Difina e Agro di Donnalucata, della capacità di circa
10⋅103 m3. Tale opera verrebbe alimentata dalle acque del canale Castelluccio-Mussillo in sinistra Irminio e dal rilancio delle acque del
Depuratore di Scicli (o in alternativa 2 vasche distinte), per una portata
estiva notturna di circa 20 l/s e invernale diurna/notturna di 30 l/s;
▫ la realizzazione di una vasca di compenso della capacità di circa 2⋅103 m3
in Contrada Labbiso, nel tratto terminale della canalizzazione Castelluccio-
Mussillo, in sinistra Irminio. Tale opera favorirebbe il più rapido
approvvigionamento dei settori terminali del sub-comprensorio di Scicli
(località Scalonazzo), sfavoriti dalle modeste pendenze della canalizzazione
3. Realizzazione di sistemi automatici per la misura e il controllo dei volumi distribuiti per irrigazione.
Al fine di migliorare l’efficienza della distribuzione irrigua, appare evidente la
necessità di disporre di misure attendibili dei volumi idrici prelevati dalle
diverse fonti di approvvigionamento e distribuiti dalla reti di canali. A tal fine
sarebbe opportuno l’inserimento, alle fonti, in testa ai canali e comunque nei
principali nodi di interconnessione idraulica della rete esistente, di misuratori
Quali nodi importanti della canalizzazione Castelluccio-Mussillo, nei quali
installare sistemi di misura automatici dei volumi transitati, sono stati
▫ Canalizzazione Castelluccio-Mussillo poco a valle della presa e in un tratto
facilmente transitabile, individuato nel tronco a valle del ponte sul Fiume
Irminio (Foto 4 e 5). Con la suddetta misura verrebbero intercettati i soli
volumi derivati dalla presa superficiale di Castelluccio. Foto 4. Sezione del canale Castelluccio-Mussillo nella quale misurare i volumi transitati Foto 5. Canalizzazione Castelluccio-Mussillo in corrispondenza della presa sul Fiume Irminio ▫ Canalizzazioni Castelluccio-Mussillo in destra e in sinistra Irminio in
corrispondenza dei pozzetti di ispezione dei tronchi in galleria; in tale
modo verrebbero ad essere intercettati i volumi che approvvigionano le
aree Alto e Basso ragusa e Gaddimeli (canale in destra Irminio) e Alto e
Basso Scicli, Alto e Basso Cava D’Aliga (canale in sinistra Irminio);
4. Riconversione in condotte in pressione dei canali a servizio dei distretti irrigui Alto e Basso Scicli, Alto e Basso Cava D’Aliga.
Così come già in atto per le aree irrigue Alto e Basso Ragusa e Gaddimeli, al
fine di migliorare e razionalizzare l’utilizzazione delle risorse disponibili,
anche per le aree irrigue del sub-comprensorio di Scicli denominate Alto e
Basso Scicli, Alto e Basso Cava D’Aliga appare necessario prevedere la
sostituzione dei canali a superficie libera con reti in pressione.
La bozza di progetto esecutivo per la sostituzione della canalizzazione a pelo
libero in condotte in pressione messa a punto dal Consorzio di Bonifica n.8
Ragusa per le aree del sub-comprensorio di Scicli in sinistra Irminio
(denominate Alto e Basso Scicli, Alto e Basso Cava D’Aliga) prevede:
▫ una rete di condotte in pressione in pvc/pead (DN 200-700 mm per la
condotta principale e DN=125-180 mm per la rete aziendale) con consegne
comiziali e aziendali a servizio di un’area di circa 912 ha;
▫ n. 3 vasche di accumulo, carico e compenso che consentiranno l’accumulo
notturno e l’erogazione diurna alle utenze;
Importo del progetto stimato in circa 18,5 M€. 5. Realizzazione di interconnessioni tra il serbatoio S. Rosalia e il sub- comprensorio irriguo di Scicli.
La proposta di intervento prevede l’utilizzo delle vasche Ragusa (in destra del
F. Irminio) e Scicli (in sinistra del F. Irminio) come nodi di interconnessione
tra i due sistemi (adduttore irriguo alle aree ex ESA - canalizzazione irrigua
Castelluccio-Mussillo). Tale intervento consentirebbe, tra l’altro,
l’approvvigionamento del settore irriguo Spinazza direttamente tramite la
vasca Scicli, senza ricorrere al sollevamento dalla Foce del F. Irminio.
Interventi per la razionalizzazione dell’approvvigionamento civile del Comune
La proposta d’intervento per la risoluzione complessiva e permanente dei
problemi di approvvigionamento idropotabile di Ragusa, Marina di Ragusa e
degli insediamenti abitativi dell’altopiano ragusano prevede la realizzazione
dei seguenti interventi infrastrutturali:
1. Tratto di collegamento S. Rosalia – nuovo serbatoio a monte di Ragusa
L’intervento prevede il potenziamento dell’impianto di potabilizzazione e la
realizzazione di una condotta di adduzione e relativo impianto di sollevamento
dall’impianto di potabilizzazione fino ad un serbatoio (da realizzare) a nord
della città di Ragusa, ad una quota di circa 700 m s.l.m. 2. Collegamento Ragusa – Marina di Ragusa
L’acquedotto previsto nell’intervento ha una lunghezza complessiva di circa
28.737 m, con inizio dal nuovo serbatoio da realizzare a monte di Ragusa, ed
è costituito da una condotta in PEAD di diametro variabile, che si sviluppa
lungo la SP 10 e lungo la via Gandhi, fino a raggiungere l’esistente serbatoio
“S. Luigi”. Da questo serbatoio la condotta prosegue lungo la via E.
Fieramosca e la via Cartia, fino a raggiungere l’agglomerato industriale del
consorzio A.S.I., realizzando il collegamento con l’esistente serbatoio “Bruscè”
del Comune. Dopo avere attraversato l’agglomerato industriale in contrada
Mugno, la condotta si sviluppa lungo la SP 25 Ragusa – Marina di Ragusa,
dove è prevista la costruzione di cinque serbatoi, ognuno della capacità di
circa 500 m3, aventi la duplice funzione di disconnessione per la condotta e
di accumulo per l’alimentazione dei vicini insediamenti abitativi che si trovano
lungo la SP 25 Ragusa – Marina di Ragusa e di un serbatoio di accumulo e
compenso per le utenze di Marina di Ragusa, della capacità di circa 6.000 m3,
3. Rami secondari dell’acquedotto rurale
L’intervento prevede la realizzazione di tre rami secondari che si dipartono
dalla condotta principale di collegamento Ragusa – Marina di Ragusa. In
particolare, in corrispondenza dell’incrocio tra la SP 10 Ragusa – Chiaramonte
Gulfi e la SP 116 Cilone – Prato – Monte è prevista la realizzazione di due
rami: uno verso est, lungo un tratto della SP 116 e l’altro verso sud-ovest,
attraversando alcuni tratti di campagna, alternati a tratti di stradine asfaltate;
entrambi i tratti sono destinati all’approvvigionamento idrico degli
insediamenti isolati sparsi lungo il loro tracciato.
Il terzo ramo ha inizio in corrispondenza dell’incrocio tra la via Cartia e la via
E. Fieramosca dalla condotta principale e, percorrendo la via E. Fieramosca e
proseguendo lungo la SP 60 Ragusa – S. Croce Camerina, alimenterebbe le
zone di espansione della città di Ragusa situate nelle contrade Malavita e
Cisternazzi e i successivi insediamenti rurali situati nelle contrade Puntarazzi,
Piana Materazzi, Gilestra e Mendolilli.
Il costo stimato per la realizzazione di tale proposta d’intervento ammonta a:
• tratto di collegamento S. Rosalia – nuovo serbatoio a monte di Ragusa
• collegamento Ragusa – Marina di Ragusa.14,57 M€
• rami secondari dell’acquedotto rurale.3,10 M€
Totale. .24,12 M€
Realizzando tali interventi, che rappresentano sostanzialmente una
combinazione di quanto proposto nei progetti dell’acquedotto rurale e del
collegamento Ragusa – mare, si potrebbero utilizzare le acque invasate nel
serbatoio S. Rosalia per integrare le risorse già disponibili, per dismettere
alcune fonti sotterranee di scarsa qualità e per soddisfare appieno i fabbisogni
idrici civili di Marina di Ragusa e di tutti gli insediamenti abitativi attualmente
non approvvigionati dal servizio di acquedotto. Il fabbisogno civile
complessivo così soddisfatto ammonterebbe a circa 1,83 Mm3/anno.
Qualora, inoltre, si dovesse procedere alla realizzazione di tali opere in
maniera parziale e/o dilazionata nel tempo, sarebbe auspicabile il seguente
1. collegamento Ragusa – Marina di Ragusa lungo la SP25;
2. collegamento S. Rosalia – nuovo serbatoio a monte di Ragusa;
3. rami secondari dell’acquedotto rurale lungo la SP10 e SP60.
In tal modo sarebbe infatti possibile trasferire nel periodo estivo a Marina di
Ragusa una parte delle risorse idriche sotterranee che alimentano la città di
Ragusa senza dover attendere il completamento dell’intero sistema idrico.
In ogni caso, in attesa del reperimento di tali consistenti, ma necessarie,
risorse finanziarie appare indifferibile provvedere con un intervento urgente e
temporaneo all’integrazione delle risorse idriche per l’approvvigionamento di
Marina Ragusa che, come già evidenziato, presenta severe criticità nei mesi
estivi, anche alla luce del prossimo incremento delle domande idriche. A tale
scopo appare preferibile, rispetto alla realizzazione di un nuovo impianto di
potabilizzazione, utilizzare le acque delle sorgente Giummarra. La
realizzazione e la gestione di un nuovo impianto di potabilizzazione
risulterebbe infatti assai onerosa, stante anche il carattere di temporaneità
dell’intervento. In tal caso verrebbe effettuato nei mesi estivi uno scambio di
risorse idriche fra il Consorzio di Bonifica ed il Comune di Ragusa. In
particolare, le aree irrigue attualmente approvvigionate con le acque della
sorgente Giummarra verrebbero alimentate, tramite l’adduttore irriguo, con le
risorse invasate nel serbatoio S. Rosalia e destinate al soddisfacimento del
fabbisogno civile di Marina di Ragusa. 4. Utilizzo della sorgente Giummarra per l’approvvigionamento idrico di Marina di Ragusa
L’ipotesi di intervento prevede la captazione di una portata di circa 40 l/s dalla
sorgente Giummarra, situata in sponda idraulica destra del fiume Irminio, a
circa 1 km dalla foce e a quota 16,00 m s.l.m., da recapitare all’esistente
serbatoio urbano situato in contrada Castellana, al confine nord-est
dell’abitato di Marina di Ragusa, ad una quota di 60 m s.l.m. A tale scopo
sono state previste due possibili tracciati della condotta per un costo stimato
pari 0,66 M€ (utilizzo di una condotta già esistente) e 1,6 M€ (realizzazione
In conclusione la proposta d’intervento complessiva è schematizzata nella
Figura 1 – Schema della proposta d’intervento complessiva. Interventi per il miglioramento della qualità ambientale del Fiume Irminio1. Adeguamento impianto di depurazione di Giarratana
L’impianto di depurazione di Giarratana non risulta adeguato alle prescrizioni
del D.Lgs. 152/2006 e ciò comporta un impatto ambientale che può
pregiudicare l’uso potabile delle acque del serbatoio S. Rosalia, oltre che la
qualità ambientale del Fiume Irminio.
Per l’adeguamento dell’impianto di depurazione esistente si prevede di
realizzare un sistema di affinamento utilizzando tecnologie di trattamento
naturali quali la fitodepurazione. Tale tecnologia risulta particolarmente
competitiva nel caso dei piccoli centri abitatati come confermato dalle
numerose indagini sperimentali condotte in Sicilia. In particolare si prevede
la realizzazione a valle dell’impianto di depurazione esistente di un sistema di
fitodepurazione a flusso subsuperficiale suddiviso in due letti aventi ciascuno
una superficie di circa 2000 m2 e un sistema a flusso superficiale avente una
capacità di accumulo complessiva di circa 5000 m3, pari ad un tempo di
detenzione idraulica di circa 10 giorni. Le acque reflue in uscita dal sistema di
affinamento terziario verranno scaricate in alveo in prossimità dell’attuale
scarico. Il costo stimato dell’intervento è pari a circa 0,62 M€ oltre IVA. 2. Adeguamento impianto di depurazione di Ragusa
Il centro urbano di Ragusa è servito da un sistema di depurazione (costituito
da due impianti di depurazione) ubicato in C.da Lusia, al quale vengono
conferite anche le acque provenienti dal complesso ASI ed entrambi gli
impianti devono essere adeguati ai limiti del D.Lgs. 152/2006, in particolare ai
limiti della tabella 1 dell’All.5 del suddetto decreto, nonché, qualora il fiume
Irminio venisse incluso nelle “aree sensibili”, ai limiti della tabella 2 del
medesimo allegato, che impongono vincoli molto restrittivi per la
concentrazione di nutrienti (azoto totale e fosforo).
Per l’adeguamento dell’impianto di depurazione esistente ai limiti del D.Lgs
152/2006 si prevede di realizzare un sistema di affinamento utilizzando
tecnologie di trattamento naturali quali il lagunaggio. In particolare si prevede
la realizzazione a valle dell’impianto di depurazione esistente di un sistema di
lagunaggio suddiviso in 4 stagni in serie con una capacità di accumulo
complessiva di circa 150.000 m3, pari ad un tempo di detenzione idraulica di
circa 10 giorni. Il sistema di affinamento verrà realizzato sulle aree
attualmente libere ubicate ad ovest e sudovest dell’impianto di depurazione.
La prima area in dx idraulica ha una estensione di circa 4 ha , la seconda in
sinistra idraulica ha un’estensione di circa 3 ha. Gli stagni di lagunaggio
avranno una profondità massima di circa 3 m. Le acque reflue dell’impianto di
depurazione verranno immesse nel primo stagno e da qui per gravità verranno
trasferite agli altri stagni con recapito finale il fiume Irminio, qualche
centinaio di metri più a valle dell’attuale punto di scarico. Il costo stimato
dell’intervento è pari a circa 2,50 M€ oltre IVA. 3. Realizzazione di fasce tampone nelle aree golenali del fiume Irminio nella zona a monte della località “Ponte di ferro”
Il fiume Irminio presenta una discreta qualità delle acque nel suo tratto a valle
del serbatoio di S. Rosalia, tuttavia a valle della stazione di Ibla in
corrispondenza degli affluenti in dx di idraulica di cava S. Leonardo, Cava S.
Domenica, cava Misericordia, si verifica un netto peggioramento qualitativo
delle acque. Tali cave in realtà drenano la gran parte di acque pioggia del
centro abitato di Ragusa e quella parte di acque nere che non vengono
convogliate nel sistema fognario urbano, pertanto il deflusso di tali corsi
d’acqua presenta un carico inquinante che compromette fortemente, in
particolare durante i periodi di magra, la qualità del corpo idrico. La proposta
d’intervento prevede il trattamento delle acque tramite “fasce tampone” o
tramite un sistema di fitodepurazione a flusso superficiale fuori alveo.
In particolare, si prevede di realizzare una sistema di fitodepurazione a flusso
subsuperficiale utilizzando le aree golenali comprese tra l’immissione delle
Cave Misericordia e e S. Domenica e la località “Ponte di Ferro”. Tale sistema
di fitodepurazione avrà la funzione di ridurre il carico inquinante del corpo
idrico derivando una parte delle portate del fiume Irminio in un sistema filtro
di vegetazione arborea ed arbustiva autoctona. Tale sistema avrà l’obiettivo
principale di rimozione dei nutrienti ed il trattamento del sedimento, ma si
integra in una più ampia strategia di salvaguardia ambientale che comprende
l’incremento della biodiversità, il ripristino del paesaggio e la riqualificazione
degli ambiti fluviali. Successivamente al trattamento tramite sistema di
fitodepurazione a flusso superficiale, le acque verranno nuovamente scaricate
in alveo in prossimità del Ponte di Ferro.
L’esatta ubicazione ed estensione del sistema di fitodepurazione dovrà
individuata sull’attenta valutazione delle aree di inondazione e dei deflussi di
piena e di magra. Tuttavia si stima che il sistema dovrebbe avere
un’estensione di circa 10-12 ha per poter trattare una portata media di circa
0.30 m3/s. Il costo stimato dell’intervento è pari a circa 7,00 M€ oltre IVA.
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